Tu sei un artista!
di Mario Grassi
Un’opera d’arte deve essere creata necessariamente da un singolo? Secondo noi no!
Le persone possono anche collaborare per dar vita ad un vero e proprio capolavoro!
Che cos’è?
Questa attività ha come scopo finale quello di creare un quadro a più mani, facendo sì che ognuno dei ragazzi, con pennello e colori, possa apporre su una stessa opera un po’ di sé. Questa attività farà in modo che i ragazzi siano spinti a mostrare qualcosa del loro mondo interiore facendo gruppo ed amalgamando le differenze che esistono tra di loro.
Perché lo facciamo?
Il mondo dell’arte e la sua storia si perdono nella notte dei tempi. Per come la intendiamo noi oggi l’arte sembra rappresentare solo l’azione di un singolo che riporta sulla tela la propria ispirazione, con tecniche diverse e in modo più o meno simile al reale. Ma facendo un balzo indietro nella storia possiamo vedere come, sin dalla preistoria, l’opera d’arte fosse intesa, invece, come azione comunitaria, azione che intrecciava in un tutt’uno funzioni rituali e operazioni di ordinaria amministrazione. Basti pensare alle incisioni rupestri e ai manufatti di cui abbiamo moltissime testimonianze in tutto il mondo. Questi esempi di collaborazione artistica sono riusciti a formare gruppi, simboli, figure ed immagini, quelle che oggi restano come emblema dei primi gruppi sociali vissuti agli albori del mondo.
Perché, dunque, non tentare in modo collettivo di riportare l’opera d’arte al suo significato originario, accogliendo le lezioni delle diverse correnti artistiche e delle varie avanguardie? Le differenti forme d’arte, dal canto alla pittura, dalla scrittura alla scultura, sono in grado di svelare, almeno in parte, il mondo interiore che ci contraddistingue. Per questo è importante portare alla luce il lato artistico dei ragazzi, permettendo loro di aprirsi al mondo per imparare ad accettare anche il mondo interiore degli altri.
Che cosa si fa?
Materiale:
Fogli A4 (uno a testa), pennelli (uno a testa), colori a tempera.
I ragazzi, disposti a cerchio, dovranno semplicemente, facendosi guidare dal loro istinto ed usando i colori a disposizione, riempire parte del foglio A4 a loro disposizione. Ogni 5 minuti un battito di mani dell’educatore farà sì che i ragazzi facciano scivolare i fogli nelle mani del compagno alla loro destra. Facendosi ispirare dall’abbozzo del primo “pittore” dovranno continuare il dipinto. Quando i fogli avranno fatto ritorno agli artisti che l’avevano iniziato si potranno invitare i ragazzi a commentare i vari dipinti, stimolando la loro fantasia e mettendo in luce il loro gusto personale.
Riflessioni e conclusione
E’ utile far emergere, nel confronto con il gruppo dei ragazzi, che l’arte concepita in modo collettivo ha animato le comunità per moltissimo tempo, esorcizzando le paure e creando un codice di linguaggio comune che facilitava la comunicazione, cosa di cui avremmo un grande bisogno ai giorni nostri!
Un altro concetto profondamente educativo è che “mettere le mani” insieme sulla stessa opera d’arte è l’inizio di un legame, che può svilupparsi, come spesso accade, a partire dal fatto di aver condiviso un’emozione forte, e svelare poi nel tempo nuove ricchezze.
Suggerimenti per il conduttore
Facendo riferimento a quanto detto nelle riflessioni e nella conclusione, consigliamo, se si ha a che fare con ragazzi grandi (dai 16 anni in su), di organizzare il momento a coppie, scambiandosi quindi il lavoro a metà. Questo con l’obiettivo di valorizzare maggiormente il momento relazionale, che i ragazzi più grandi sono in grado di prendere in considerazione anche dal punto di vista dei valori.
Come conclusione del momento artistico comunitario, si potrebbe guardare con i ragazzi alcune immagini o un documentario da cui si possa comprendere il potere evocativo delle immagini preistoriche rinvenute nei siti archeologici, confrontando magari simbologie e significati che appartengono a continenti diversi.
Se ancora oggi, guardandole, possiamo comprendere molte cose di come vivevano comunità così antiche, significa che, coltivando esperienze di arte collettiva, creiamo dei prodotti che possono parlare di noi alle generazioni future, e questa è un’opportunità molto preziosa.