Lo spirito, dentro e fuori di noi
di Daniele Conti
Facciamo esperienza di Dio negli ambiti della nostra vita.
Che ci crediamo o meno, Dio rimane un argomento che ci riguarda non solo personalmente, ma anche, e soprattutto, nel rapporto con gli altri. E questo perché non possiamo fare a meno di una peculiarità che ci contraddistingue da tutti gli altri esseri viventi: la spiritualità. Rimettere al centro delle nostre discussioni questo tema significa gettare un seme importante per il futuro.
Spiritualità: mi riguarda?
Questa attività è pensata per i ragazzi del liceo o di un istituto superiore: si tratta di una riflessione guidata, il cui conducente è l'insegnante; il suo obiettivo principale è quello di sensibilizzare i ragazzi alla spiritualità, attraverso una discussione in classe. Perché se è vero che si può scegliere di non aderire a una religione particolare, tuttavia, è vero che ogni ragazzo non può fare a meno della sua personale spiritualità, che contraddistingue il suo stile e il suo vivere nel mondo.
La spiritualità è un qualcosa che riguarda non solo noi stessi, ma anche i mondi in cui viviamo, le esperienze che facciamo, gli impegni che ci prendiamo (pensate, anche lo studio e la scuola possono rientrare nella spiritualità), le relazioni con gli altri.
Materiale e Tempo
Immagini stampate; un'ora.
Che cosa si fa
Consegnate ai ragazzi una serie di immagini stampate riguardo la spiritualità. Ci sono più "mondi" che hanno un nesso con la spiritualità: prendete delle immagini da questi mondi e proponete ai ragazzi di scegliere tra questa immagini, quella che per loro rappresenta la spiritualità: "Divertimento", "Sport", "Universo e Scienza", "Musica e Arte", "Scuola e Preghiera".
È interessante capire per ogni ragazzo il motivo per cui quell'immagine gli rappresenta la spiritualità e provare con lui a dare una definizione. Per esempio, «per me la spiritualità è il tifo calcistico...», oppure «per me la spiritualità è andare in discoteca e divertirmi con le amiche»; probabilmente alcune categorie saranno scelte di meno o proprio non scelte, perché dipende molto dalle esperienze che vivono i ragazzi, e proprio qui sta il primo punto della riflessione: la spiritualità è strettamente legata alle esperienze che facciamo.
Il passaggio successivo a cui si può arrivare può essere questo: «la spiritualità è un qualcosa che ci riguarda profondamente, perché ogni categoria che abbiamo scelto è un'esperienza che in qualche modo parla ad ognuno di noi. E parla in modo speciale, ci coinvolge o ci ha coinvolto pienamente». Allora cerchiamo di capire perché ognuna di queste categorie rientra nella spiritualità.
Divertimento
Lo stare bene insieme e il divertirsi insieme sono esperienze che coinvolgono pienamente la nostra persona. Sono spirituali nel senso che il divertimento e il ridere nascono dal profondo e creano un ambiente positivo. Molte volte un sorriso può cambiare i modi in cui si sta insieme.
Sport
Anche uno sportivo coltiva una spiritualità, un modo di vivere, di allenarsi, un carattere che esprime al meglio la sua persona nella sfida o nella prova. In questo senso, la spiritualità è sinonimo di costanza, che educa alla pazienza e alla crescita della personalità.
Universo e Scienza
Il mistero del cosmo e della natura delle cose è qualcosa che ci affascina. Scoprire una cosa nuova significa spesso stupirsi e meravigliarsi di fronte qualcosa che non ci si aspetta, e la natura è piena di sorprese. In questo caso la spiritualità è sinonimo di sorpresa e stupore; la capacità di stupirsi può essere la risposta all'indifferenza di oggi.
Musica e Arte
Alcuni filosofi dicono che la musica e l'arte riescano a cogliere l'Assoluto e spesso la musica ha a che fare con il sacro. La spiritualità in questo campo è sinonimo di bellezza e creatività, che è la capacità di ricreare un nuovo mondo. Coltivare la creatività significa saper cambiare e riproporre le cose belle e in cui crediamo (ciò che è sacro per noi) in modo sempre nuovo.
Scuola e Preghiera
Uno studio vero e appassionato, capace di incuriosirmi, arricchisce la mia personalità, non solo la mia conoscenza: accresce la mia voglia di scoprire, che mi permetterà un giorno di costruire quello che sogno. La spiritualità diventa quindi sinonimo di allenamento, non del mio fisico, ma della mia persona, che è la cosa più importante; la scuola diventa il luogo in cui, tra le verifiche e i compagni, ognuno costruisce e accresce le proprie competenze (non quelle di altri), il proprio stile di relazionarsi con gli altri e con questi stare bene assieme.
La nostra interiorità aperta verso l'infinito, verso il mistero, può aprire i nostri orizzonti, le nostre vedute: la nostra spiritualità è anche questo. Sicuramente ognuno di noi ha un proprio contatto, personalissimo, con questo mistero che chiamiamo Dio. Ognuno a suo modo, ma c'è. Ed è da coltivare questo incontro, perché apre le energie nascoste dentro di noi, toccandoci nella nostra intimità, con il risultato di volerci più bene. Siamo dunque più aperti verso gli altri, ci piacerà aprire ponti e abbattere i muri che ci dividono dalle persone.
Conclusione
È chiaro che questi siano spunti di riflessione. Spesso la discussione può prendere strade diverse. Se è vero infatti che il conducente è l'insegnante o il formatore perché conosce la meta (il punto dove vuole arrivare con la classe), è anche vero che la strada è tracciata dai ragazzi. L'importante è lasciare ai ragazzi dei motivi di crescita personale, che possano aiutarli ad alimentare la voglia di crescere in quelle dimensioni importanti che ci caratterizzano.
Buona attività!
Daniele Conti