I minori in comunità: come motivarli?
Un’educatrice di una comunità per minori ci chiede alcuni consigli per continuare a motivare i propri ragazzi.
Ciao, sono una educatrice in una comunità per minori. Ogni giorno mi confronto con ragazzi che pur venendo da realtà molto difficili decidono di investire sul proprio futuro e sulle proprie potenzialità. Come possiamo investire ancora di più e poter motivare i ragazzi al costruire se stessi?
Risposta de Lo Spiazzo
È importante che ogni giovane si metta in gioco secondo le proprie possibilità e le proprie capacità, ma, perché lo faccia veramente, è necessario che qualcuno lo guidi nel farlo.
Innanzitutto perché un giovane continui consapevolmente il proprio cammino di crescita è necessario che si senta accompagnato: ecco la parola fondamentale che ci permette di fare alcune riflessioni. I giovani non hanno bisogno di qualcuno che li preceda o che li segua, ma di qualcuno che cammini con loro un passo dopo l’altro. "Accompagnare" significa farsi compagni di viaggio, guide e supporto nei momenti di crisi e di indecisione, ma anche di benessere. Aiutateli a mettere ordine nei loro pensieri e fate in modo che quelle idee diventino dei progetti; date loro una direzione e guidateli a capire come e quali strumenti poter usare per raggiungerli.
Per fare tutto questo può essere importante fare due cose di utilità pratica.
Innanzitutto è importante accompagnare i ragazzi con dei colloqui personali che permettano loro di avere e di trovare uno spazio in cui poter esprimere dei propri dubbi o difficoltà in merito al cammino che stanno percorrendo. Sapere di avere qualcuno a propria disposizione non può che accrescere in loro la fiducia in se stessi e la serenità nel continuare a percorre la propria strada senza la paura di sbagliare. In questi colloqui fate emergere le difficoltà che vivono a livello personale e interpersonale, con sé stessi e con gli altri, le potenzialità che sentono di poter investire e le energie che ritengono di aver già messo in campo per realizzare i propri obiettivi. I colloqui possono avere una cadenza mensile, per esempio, in modo che i ragazzi possano avere un appuntamento fisso, una sorta di verifica mensile.
In secondo luogo, un’altra risorsa utile da usare, per tradurre anche in forma scritta quello che abbiamo appena detto, è il planning, una sorta di mappatura del percorso che si intende fare. Chiedete ai ragazzi di scrivere su un foglio il loro piano suddiviso per punti:
- dove sono: qual è la situazione da cui partono, quali sono le emozioni, i dubbi e le difficoltà che vivono nel presente. Definire il proprio stato di partenza li aiuterà a capire sempre di più la condizione in cui si trovano con tutti i punti positivi e negativi del caso;
- dove vogliono andare: qual è la mèta verso cui vogliono andare, quale obiettivo desiderano raggiungere e perché. Fare questo li spingerà a definire sempre di più i propri obiettivi, e sempre più dettagliatamente;
- con quali strumenti: quali sono i mezzi e le risorse da poter mettere in campo, come utilizzare questi strumenti e con che modalità. Molto spesso i giovani hanno solo bisogno di essere aiutati a vedere le risorse che hanno e che neanche loro, a volte, sanno di avere.
Si tratta di strumenti semplici che però possono risultare utili nella costruzione del proprio percorso, nell’analisi del proprio presente e nella progettazione del proprio futuro. Sono elementi pratici che, nella loro semplicità, aiutano a mettere in ordine quel caos potenziale che non aspetta altro che di essere messo in atto.
Lo Staff de Lo Spiazzo