Attentato alla privacy
di Andrea Veneziani
I social network distorcono i rapporti sociali? “Privacy Traitors”, per un utilizzo responsabile dei social.
Perchè lo facciamo?
Nati come un modo per condividere idee, stati d'animo e foto con i propri amici, parenti e conoscenti vicini e lontani, i social network sono diventati il passatempo di piccoli e grandi grazie anche allo sviluppo di internet, disponibile oramai su qualsiasi apparecchio digitale. Buona parte di adolescenti e adulti discute su una chat piuttosto che di persona, causando varie volte fraintendimenti per mancanza di una corretta punteggiatura, di un uso appropriato del lessico, per non parlare del celebre “correttore automatico”, molto spesso oggetto di insulti da parte degli utilizzatori. Un altro dei principali problemi sorge quando si parla di dati personali: se non si scelgono le opportune impostazioni sulla privacy, ecco come informazioni riservate ai propri utenti risultano visualizzabili da chiunque. Privacy Traitors è un gioco principalmente rivolto alle scuole e a gruppi numerosi: suscita la curiosità dei giovani che, divertendosi, apprendono l'importanza della gestione dei dati personali sui social network, ma sperimentano anche gli eventuali rischi.
Cosa si fa?
Privacy traitors è una vera e propria competizione ricca di sorprese dove quattro o più social network si contendono i dati personali dei partecipanti.
Sono diverse infatti le possibilità di azione durante il gioco: ad esempio, i dati personali possono essere rubati, scambiati o donati. È un gioco di squadra dove conta molto il fascino del leader. Alla fine della sfida a vincere non è una persona ma l'intera squadra del social network che avrà riscosso il maggior successo fra i partecipanti.
Di cosa abbiamo bisogno:
schede di riconoscimento (nome e città in cui vivresti), 2 per ciascuna persona
5 gettoni a persona
una scheda obiettivi per ciascun giocatore e alcune schede obiettivi per i social network che si formeranno
etichette adesive con i nomi dei social network più comuni.
Numero di partecipanti: minimo 15.
Dove: Luogo aperto o chiuso è indifferente, ma abbastanza grande.
Durata: 1 ora e 40 minuti (spiegazione ed eventuali domande incluse).
I formatori scelgono tra i ragazzi un leader per ciascun social network.
Ogni giocatore, tranne i leader, deve compilare due schede riconoscimento uguali, riferite a se stesso, facendo attenzione che nessuno veda i propri dati personali; successivamente, dopo averle rimescolate, ne vengono date due per ciascun partecipante che dovrà inserirle nella propria scheda obiettivi. I ragazzi devono acquisire più informazioni possibili sugli altri partecipanti (di cui hanno ricevuto le schede) in vari modi:
- scambiando informazioni in maniera equa con un altro partecipante, ovvero ogni ragazzo può ottenere una nuova informazione su una determinata persona solo se egli stesso darà un'informazione a richiesta dell'interlocutore;
- comprando informazioni da un altro partecipante o dalla banca con i gettoni (1 gettone per ogni informazione), quindi ottenendo un'informazione senza cederne alcuna;
- entrando a far parte di un social network: si perde l'idea del singolo che vuole ottenere informazioni da solo e si entra in un'idea di gruppo, nel quale tutte le informazioni sono a disposizione della comunità.
Alla fine del gioco, tramite la scheda obiettivi, verranno associati i punti per ciascuna informazione ottenuta. Nel caso non venissero utilizzati i gettoni, ognuno di essi sarà convertito in un punto.
Se si entra a far parte di un social network, bisogna considerare qualche regola fondamentale:
- si può entrare in un solo social network;
- una volta entrato, il ragazzo deve attaccare l'etichetta col nome del social network sulla maglietta;
- bisogna condividere con gli altri membri del social network tutte le informazioni in proprio possesso;
- bisogna continuare a raccogliere, coi metodi descritti precedentemente, dati e informazioni sugli altri giocatori.
- Alla fine del gioco tutte le informazioni saranno raccolte nella scheda obiettivi del social network. Nel caso vincesse un social network, tutti i suoi partecipanti saranno vincitori.
Consigli per il formatore
I formatori hanno il compito di controllare l'intero svolgimento del gioco: alcuni devono rappresentare la banca, mentre è consigliabile che una buona parte sia all'interno dei social network, per aiutare i ragazzi nell'organizzazione del social, dando consigli su come ottenere maggiori informazioni possibili.
Rfilessioni e conclusione
L'obiettivo del formatore è far capire ai ragazzi l'importanza dei propri dati personali su un social network.
- Quando si entra a far parte della “comunità online”, ci si sente veramente tutelati oppure gli altri partecipanti potrebbero farsi un'idea sbagliata di noi?
- Se hanno utilizzato dei gettoni nell'attività, i ragazzi hanno ottenuto informazioni senza condividerle e dunque non hanno instaurato propriamente una relazione.
- D’altra parte, anche entrando in un social, spinti dal desiderio di ottenere più punti possibili, avranno perso l'idea di condivisione di una relazione col singolo.
- Le informazioni che alla fine si sono ottenute sono autentiche oppure si cade nell'interpretazione sbagliata? Utile concentrarsi sul fatto che attraverso i social network non si fa conoscenza, ma si rischia di farsi un'idea sbagliata delle persone con cui si è a contatto in rete.
- Alla fine si possono rivolgere ai ragazzi alcune domande: come fa un social network a mantenere la vostra privacy? Perchè è necessario prestare attenzione ai dati personali condivisi? Quali sono i rischi nella mancata tutela di informazioni riservate?
- Il formatore può integrare la riflessione con la testimonianza di qualcuno che ha avuto problemi a causa della mancanza di privacy.
- Se i più giovani riuscissero ad intravedere i rischi di un'eccessiva condivisione di dati personali, man mano i problemi si ridurrebbero di generazione in generazione.
Tenendo riservati i propri dati, vivere in un social network sarà più divertente che pericoloso.