BANCHETTANDO…S’IMPARA!!
di Marzia Festa
Come fare in un contesto multietnico ad accogliere degli stranieri, facendoli sentire a proprio agio, nonostante la differente cultura?
Se doveste pensare ad una situazione che vi fa sentire particolarmente a vostro agio, quale scegliereste? Davanti a un buon piatto di qualche cibo prelibato?
In effetti, se provate a pensarci, il banchetto, l’antico convivio, è un terreno neutrale che, dando pace ai sensi, predispone positivamente al dialogo e allo scambio con uno o più interlocutori.
La parola “banchetto”, o “convivio”, infatti, significano “riunione, insieme di persone”. E quando un insieme di persone si ritrova a conversare amabilmente attorno ad un tavolo, il dialogo sarà certamente più prolifico.
Perché lo facciamo?
Spesso, al giorno d’oggi, il dialogo tra persone provenienti da diversi paesi risulta difficile. Molte sono le incomprensioni che entrano in gioco.
Quindi, in un ambiente che vuole e deve essere accogliente come, ad esempio, un oratorio come si può facilitare la conoscenza reciproca tra culture?
Perché, allora, non proporre una cena etnica? Gli italiani porteranno i loro prodotti tipici, delle loro regioni di provenienza, e gli stranieri potranno offrire e proporre i loro piatti.
Che cosa si fa?
Non basta certo sedersi a tavola e mangiare quello che si ha nel piatto, senza sapere di cosa si tratta… O lo spirito dell’evento verrebbe, così, smorzato.
Per rompere il ghiaccio sarebbe utile se il “convivio” fosse preceduto da una presentazione che ognuno farà del proprio piatto, spiegando le sue origini, il periodo in cui si prepara, da dove nasce la sua tradizione, il significato del nome…E perché no, se il piatto riscontra successo, anche la ricetta!!
Tutto ciò, ovviamente, vale sia per gli italiani, sia per gli stranieri. Perché la conoscenza deve essere reciproca e non soltanto verso chi è ospitato, ma anche verso il soggetto ospitante. In questo modo si partirà dallo stesso punto.
Consigli per l’organizzatore dell’evento.
In caso di una comunità molto ricca di stranieri si potrebbe prendere in considerazione l‘eventualità di organizzare diverse cene etniche: ognuna dedicata ad un particolare gruppo di provenienza diversa. Ad esempio, si può proporre una cena al mese per consentire a turno una propria presentazione.
A questo punto, che dire…buona cena a tutti!
Marzia Festa