INSEGNARE IN UN CAMPO ROM
Come rapportarsi con un bambino di un campo ROM per seguirlo nei compiti?
Ciao caro Spiazzo,
sono un ragazzo che una volta a settimana va a fare supporto scolastico a dei ragazzini del campo nomadi con un’associazione della mia città.
I ragazzi della famiglia che seguo sono molto educati con me (anche se spesso litigano fra loro, sentendo il bisogno di sfogarsi fisicamente, essendo la loro famiglia in una brutta situazione), ma incontro difficoltà a far loro capire le materie più teoriche come la matematica e le scienze. Mi hanno spiegato che sono ragazzini con una mentalità molto pratica, potreste darmi qualche consiglio in questa direzione?
Carlo
RISPOSTA DE LO SPIAZZO
Caro Carlo,
Innanzitutto complimenti per quello che stai facendo! Poche persone in Italia hanno il coraggio di entrare in un campo nomadi e (soprattutto) di entrare in contatto con dei ragazzini zingari per aiutarli con lo studio!
Il primo consiglio che possiamo darti è quello di documentarti un po’ sulla cultura dei rom all’interno del campo. Un testo in questo senso può essere Rom genti libere di Santino Spinelli ed edito da Baldini & Castodi, che racconta la storia e le istituzioni della cultura romanì.
Un altro libro che può esserti utile da leggere è La pedagogia degli oppressi di Paulo Freire, il cui approccio punta a costruire una dimensione di dialogo tra l’educatore e l’educando: dimensione di dialogo in cui è importante che il primo si metta accanto al secondo (senza la pretesa di essere il depositario del sapere) e che impari da questi il modo migliore per comunicargli il sapere, partendo da quella che è la sua realtà quotidiana. Cerca, quindi, di partire da una situazione o da un oggetto che loro conoscono bene e che possono prendere come punto di riferimento (per esempio per spiegargli le varie sostanze puoi usare l’esempio di una bottiglia di plastica e una di vetro).
Speriamo di esserti stati utili e in bocca al lupo a te e ai tuoi bambini!
Lo staff de Lo Spiazzo