SALONE E CULTURA
di Marzia Festa
In definitiva, qual è il vero motivo che ci porta al Salone del Libro? Curiosità? Amore per la lettura? Il desiderio di poter incontrare il nostro autore preferito più da vicino?
Il Salone Internazionale del Libro di Torino è un evento sempre atteso con trepidazione da letterati, studiosi, giornalisti, insegnanti, aspiranti scrittori o semplicemente appassionati di ogni forma di lettura.
L’aria che vi si respira può essere talvolta caotica, specialmente se si capita di sabato o domenica, quando una fiumana di gente si riversa per i tanti viali ricchi di libri.
Quest’anno, a sovrastare il Salone, c’era il magnifico Cupolone di Libri, a rappresentare lo Stato ospite del Vaticano e quasi a voler richiamare tutti ad un punto fermo, in quel lieto caos che il Salone abbraccia.
L’esperienza della Redazione di Elledici Edu.C.A.R.E. è stata a dir poco interattiva. Lo Staff di AnimaGiovane-Altresì , che cura le iniziative di Elledici Educare, si è alternato in un ciclo di animazioni mattutine, che ha coinvolto tanti visitatori, perlopiù studenti e giovani, nello stand della Elledici, appena sotto il Cupolone.
Avvicinando le persone, anche per proporre gli ultimi volumi Elledici e per pubblicizzare il nostro sussidio estivo “Fuori di Tenda!", abbiamo cercato di attirare allo stand soprattutto gli adolescenti, gli studenti e i loro insegnanti, o semplicemente veri appassionati di letture e gli abbiamo chiesto di partecipare al nostro “Flash-Forum” sui temi dell’animazione e della formazione. La domanda che faceva da scintilla a tutta la raccolta di post-it e idee è stata: “Cosa vorresti che gli altri vedessero di te?”
Ma l’altra domanda che ci siamo invece posti noi stessi, osservando questi giovani, è stata: che cosa cerca veramente un giovane mangiatore di libri al salone?
Beh… sicuramente la maggior parte di loro si riversa nei grandi stand, i più “famosi”, perlopiù per curiosità e in cerca di novità o conferme.
Ma quanti di loro si soffermano, invece, in quegli stand più nascosti, più piccoli, ma anche molto particolari e interessanti?
Perché riversarsi nello stand di una casa editrice enorme, facilmente rintracciabile in città e non approfittare per conoscere qualcosa di nuovo, magari meno plateale, ma altrettanto interessante?
Colpa del solito “stile gregge” per cui tutti vanno… dove vanno tutti, per cui la gente pensa che se uno stand è pieno è perché si tratta dello stand più bello?
Posto che è sottinteso che i grandi stand offrano delle scelte decisamente attraenti e altrettanto valide, comunque pensiamo che la sete di conoscere e di allargare i propri orizzonti, anche nel campo della lettura, dovrebbe essere uno spunto talmente stimolante per delle giovani menti da non potersi accontentare solo “del famoso” e “del van tutti”...
Siamo usciti dal Salone sperando di vedere il prossimo anno molti meno giovani vagare senza meta tra gli stand, ma di vederli partire già, con la cartina in mano, seguendo magari un percorso programmato prima, con la cura e con la curiosità di scoprire mondi nuovi, oltre a quelli già largamente conosciuti.
Marzia Festa