QUANDO LA CRISI CI INSEGNA IL NATALE
di Deborah Busso
Aspettare Natale...pensando a consumare di meno e rigenerare di più!!
Adoro osservare le persone e ascoltare le loro storie, e ogni giorno treno e autobus diventano occasione per conoscere e riflettere sui temi più disparati che il caso mi invita ad affrontare.
In questi giorni l'argomento più gettonato è…: «Che cosa fai per Natale?»
Sono certa che la domanda susciti in noi l'immagine di pranzi e cene luculliani in compagnia dei nostri cari, di pacchi colorati e di luci sfavillanti, di vacanze sulla neve o di viaggi nei mari del sud per i più fortunati…
Quest'anno però, più spesso degli anni scorsi, ho sentito rispondere: «Nulla…che vuoi, con questa crisi…».
Il ripetersi di questa risposta mi ha fatto molto riflettere: probabilmente molte famiglie stanno veramente avendo sempre più difficoltà economiche, ma - ho anche pensato - forse molte famiglie più che essere veramente in crisi sentono la crisi vicina a loro, la vivono empaticamente e temono di esserne coinvolte.
Questa crisi che non passa ci sta cambiando, sta cambiando i nostri comportamenti, ci sta costringendo a rivedere i nostri stili di vita…e forse ci potrà aiutare a comprendere…
Allora ho pensato che fosse arrivato il momento di dare una risposta ad una mia amica.
Tornata dal mio ultimo viaggio in Africa le raccontavo che "andare e venire" sta diventando man mano un po' più semplice, che riesco a non farmi ferire troppo dalla povertà, che riesco a ritrovare un po' più in fretta un equilibrio tra il mio vivere qua e là. Ciò che proprio ancora non mi riesce - le raccontavo - è fare la spesa serenamente: entrare in un supermercato dopo un viaggio in Africa è, ancora oggi, sempre un pianto.
E lei mi ha chiesto, sincera e disarmante: «Spiegami perché, perché io non lo capisco…».
Ho cercato a lungo le parole per dare una forma semplice ad un tema così complesso, e probabilmente nemmeno ora sarò in grado di farlo.
Potrei partire dicendo - come ci insegna l'economia - che viviamo in un mondo a risorse scarse, cioè non poche in assoluto, ma finite, esauribili, non eterne, soprattutto se consumate senza dare il tempo a madre natura di rigenerarsi.
Poi potrei continuare con l'ambiente: la distruzione inesorabile delle risorse, l'inquinamento e l'iper sfruttamento che ogni giorno perpetriamo al pianeta rende il mondo sempre meno capace di rigenerarsi, e gli squilibri che provochiamo con il nostro intervento distrugge gli ambienti, le biodiversità, la ricchezza che Dio ci ha donato, nostra fonte di vita.
Poi dovrei raccontare di un mercato globalizzato dove il prezzo del caffè prodotto in Etiopia viene deciso a New York, dove per sfamare le mandrie che diventeranno bistecche sulle nostre tavole vengono sottratte le terre alle tribù indigene, dove l'acqua dell'Africa è proprietà delle multinazionali che hanno investito esentasse per creare impianti industriali inquinanti…eccetera, eccetera, eccetera.
Vedi amica mia, questo è ciò che vedo ogni volta che entro in un supermercato: famiglie che acquistano cibo e beni che in gran parte butteranno nella spazzatura, imballaggi che avvolgono ogni cosa, prodotti sottratti ai paesi poveri per quattro soldi e rivenduti con una bella etichetta a cento volte il loro prezzo…
Ma mi rendo conto che è complicato spiegare, anche così.
Eppure oggi abbiamo un motivo in più per far sì che Natale non sia solo CONSUMARE, un motivo che va oltre il momento religioso, che riguarda noi e l'equilibrio del mondo.
Allora ho pensato di rivolgermi ai miei educatori preferiti: i nonni.
Cari nonni, ecco qualche piccolo suggerimento per trascorrere con i vostri nipoti qualche ora in allegria, preparare delle bellissime sorprese per Natale e - importantissimo! - fare la vostra prima lezione di educazione alla mondialità.
Prima regola: stiamo giocando e quindi bisogna divertirsi. Non importa se ci si sporca e se la casa dopo sarà tutta in disordine: stiamo cambiando il mondo! (nonne, non brontolate…)
Seconda regola: usare rigorosamente solo cose che si hanno già in casa. È vietato spendere soldi e sprecare risorse …al massimo potrete coinvolgere i vicini di casa, se vi manca qualcosa (e raccontare loro cosa state facendo: siate virali nel contagiare gli altri!)
Terza ed ultima regola: date un significato a ciò che state realizzando e condividetelo con i bambini, affinchè comprendano il perché delle scelte che avete fatto. Vi stupiranno per quanto capiranno e saranno interessati ai vostri discorsi!
E ora al lavoro.
Prima le nonne: sicuramente avete in casa un pacco di farina, dell'acqua e del sale. Lasciate che i bambini impastino e intanto raccontate loro che l'acqua che loro hanno preso dal rubinetto altri bambini la vanno a prendere lontano chilometri, che la farina non viene dal pacchetto nella credenza ma che tante famiglie vivono della coltivazione di un piccolo campo di grano o di mais.
Insegnate ai bambini a fare dei piccoli dischi di pane non lievitato e aiutateli a cuocerli semplicemente in una padella: avranno fatto il loro primo chapati, lo squisito pane dei paesi poveri che sarà sicuramente apprezzato dai vostri commensali.
E ora i nonni: vi ricordate una bella poesia di quando andavate a scuola?
Scrivetela su un foglio per i vostri nipoti e accoccolateveli sulle ginocchia mentre gliela insegnate: i bimbi saranno felici di poterla declamare a mamma e papà la sera di Natale…e, tra un verso e l'altro, raccontate loro di quanti bambini nel mondo non conoscono alcuna poesia, perché non possono andare a scuola, né lo hanno fatto i loro nonni o i loro genitori.
Infine, un regalino per mamma e papà. Lasciate volare la fantasia e fatevi ispirare da ciò che avete nei cassetti: la stoffa vecchia e i fili di lana potranno diventare una bella bambola per la mamma; con il cartoncino delle scatole delle scarpe e un po' di colori potrete realizzare una bella cornice per un disegno, e se avete bottoni vecchi, conchiglie e sassolini colorati potrete decorare il tutto e rendere unico il vostro regalo!
Regola: non si incarta nulla se non con giornali vecchi, e i fiocchi saranno ancora una volta fili di lana colorati o stelle filanti avanzate dal carnevale.
Scoprite con i bambini come è bello ridare vita alle cose, inventare un nuovo modo di usare ciò che sembrava non avere più valore!
Ecco…è finita la vostra prima lezione di mondialità…certo sarete un po' stanchi, cari nonni, ma quanto sarà bello vedere i vostri nipotini orgogliosi di quanto realizzato?
Potranno portare i loro pensierini a mamma e papà e, se vi scappa, suggerite loro di dire "mamma, papà, quello che abbiamo risparmiato possiamo usarlo per un bambino povero?"…e fatelo davvero.
Buona crisi, buon Natale!
Deborah Busso